giovedì 24 gennaio 2013

Here to break the rules



Svegliarsi la mattina e sapere di trovarsi di fronte la stessa minestra non è bella cosa, perché le minestre, l'abbiamo sempre saputo, sfreddano in fretta, e allora sai che schifo.
La lezione haiku odierna è: 
In questo mondo
anche la vita della farfalla
è frenetica. (Kobayashi Issa)
Non si dovrebbe spiegare, ma si tratta di ammettere che non c'è modo di tenerci la frenesia fuori. Abbiamo colori, e ali, e stupende fragilità, eppure c'è il tumulto a comandarci, e i colori, le ali, e le stupende fragilità cadono, o tendono a cadere. 
Come?
I colori non vengono capiti, perché il tinta unita va per la maggiore.
Le ali ci allontanano dal porto sicuro, e chi abbandona il porto sicuro è il vagabondo, il disperato, l'errante eterno. 
Le fragilità sono un difetto, vengono spazzate via come fossero merda dai marciapiedi.
Il messaggio è, (e qua stasera se va de filosofia zen a manetta): la fragilità delle ali e dei colori sono forza punto e basta. Meglio andare in mille pezzi che essere sempre tutto d'un pezzo.
La frenesia della farfalla la fa morire in fretta, ma quella del toro, grosso e forte e massiccio, è marrone e ottusa e non conta un cazzo. Giusto a farsi mettere qualche banderilla su per la groppa in una grossa arena dove turisti colorati e urlanti e attori mascherati da toreadores incitano la tua morte, se la ridono, mangiano hamburger e bevono coca-cola.
La farfalla, invece, va per i boschi e le campagne, vola nel silenzio, e poi muore sfiorata da un innocuo fiocco di neve.
Songwon Art Space by Mass Studies. Buk-Chon, South Korea.
Here to break the rules.


Your studies

Your metaphisical spaces

Your dinners

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