Che cosa c'è lì fuori, ragazzo? |
Le vittime
sono del tutto le figure più pericolose per chi sta loro intorno, certe volte.
Inutile dirlo, la debolezza è la causa di molte sciagure,
sia personali che del tutto globali e internazionali. Lasciando stare tutti
quei discorsi da history channel sulle debolezze dei dittatori, dei maniaci,
dei vari capi di stato in qualsiasi modo corrotti, mi premeva qui affrontare la
debolezza delle persone che incontriamo tutti i giorni, quella debolezza che
crea insicurezza e quindi porta a mettersi sulla difensiva, in qualunque
momento e con qualunque persona, e quando uno sta sulla difensiva vede tutto in
maniera distorta ed è difficile averci a che fare, perché sta sempre con le fauci
spalancate. Queste persone non sono sé stesse, perché sono strette da paure, e
viaggiano su di un altro livello, dove non contano poi molto i valori che
abbiamo tutti, quanto piuttosto la propria sopravvivenza. E sappiamo che quando
entra in gioco l’istinto di sopravvivenza, l’uomo non guarda più in faccia
nessuno, magari senza rendersene conto.
Non si può dire A perché si tramuta in A-TTACCO; non si può
dire B perché diventa B-ASTARDO, e così via per tutto l’alfabeto. Non c’è
dialogo, perché nella loro testa c’è la giungla, e non un tavolo di diplomazia.
Le vie d’uscita sono poche, chi vi sta davanti ha subito una
spersonalizzazione. Se andate avanti con le buone, allora non potrete che
essere accomodanti; se andate avanti anche con le cattive, risulterete alla
stregua di hitler; se andate avanti con le giuste, vi presenterete come
stizziti, nervosi, puntigliosi: diavolo, fidatevi, è dura uscirne!
Il fine ultimo, il vostro fine ultimo, è di riuscire ad
assumere una certa portanza stoica, un atteggiamento filosofico che possa
portarvi fuori da certe dinamiche di basso profilo, e quindi cullarvi per
essere riusciti a farlo. Molto spesso vi ricapiterà, vi ricapiterà di
imbestialirvi come tori da corrida, ma poi sarete così bravi da ripetervi
all’infinito l’espressione vivi e lascia
vivere (o meglio, secondo il vostro punto di vista, vivi e lascia morire), e tutto il vostro bollore svanirà.
Il loro fine ultimo è questo: vivere in santa morbosità con
sé stessi, scevri da ogni contatto col mondo reale, liberi di non confrontarsi
mai con nessuno, convinti che non abbiano niente che non va.
Non risulteranno innocui, né a loro stessi né a chi sta loro
vicino, ma è anche giusto che la gente viva il proprio incantesimo, qualunque
esso sia.
citando il sommo poeta Colapesce, questi barbari muniti di lauree .. non ce la faranno mai!
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