sabato 15 giugno 2013

La luce buona delle stelle


Dovresti trattare le persone per quello che sono e fanno, non per il tipo di relazione che hai o vorresti avere con loro. A (quasi) trent'anni mi sembra ancora incredibile che persone che non ricevono altro che il tuo bene più totale, il tuo amore, possano farti del male, possano approfittarsi, del tuo amore.
E' incredibile come tu, nel momento in cui sei al massimo delle forze, cioè quando hai il coraggio di consegnarti ad una persona, e consegnargli il tuo amore, il tuo entusiasmo, la tua passione, possa venire buttato giù totalmente, possa essere smontato, frantumato, con tutta la facilità di questo mondo. 
E' incredibile come la forza più pura e grande che abbiamo, sia allo stesso tempo anche la più fragile.
Avrò avuto circa sei o sette anni. Credo fosse un natale ed eravamo seduti con tutto il parentato intorno ad un tavolo, dopo una cena, e ricordo come mi guardassi intorno e pensassi cosa mai avrebbe potuto dividere tutte quelle persone più belle del mondo che stavano insieme con tanta armonia. Chi o cosa avrebbe potuto mai rompere quei legami profondi tra fratelli, tra mogli, tra figli e genitori? L'amore era la risposta, l'amore come strumento indiretto.
Gli innamorati vivono i giorni più belli della propria vita, ma gli innamorati hanno i loro predatori specifici, quelli che si cibano di quel loro amore, di quel loro abbandono a questi grossi sentimenti. 
Questo non l'ho mai capito, non ci riesco. Da allora intorno a quel tavolo, quando ancora la giudicavo una possibilità inesistente, ad oggi, che so che c'è, ma non riesco a giustificarne l'esistenza: l'approfittarsi dell'amore. "Incredibile", ho solo questa parola.
L'anima innocente che mi animava allora si riflette oggi nella mia anima innocentista: voglio dire, tendo a considerare innocenti tutti quanti, anche se piovono le prove contrarie. Vivo le utopie. Sono per l'innocenza sempre e comunque, perché ancora non riesco a credere che, mentre c'è gente che vola grazie ad affetto e amore, ci sono invece altri che sguazzano, sull'amore. La differenza tra i primi e i secondi consiste in questo: chi vola per amore soffrirà sempre, perché chi sguazza per amore sarà pronto ad approfittarsi di quel loro volo. Per frustrazione, per invidia, per incapacità, per ignoranza, per cecità. Si fa anche per inconsapevolezza, questo sì (ma forse ecco la mia anima innocentista che parla). 
Invece la verità è che tutto si rompe, non c'è scampo.
Anzi, più amore c'è di mezzo, più escono i frantumi. Ma si sa, c'è gente felice dentro e persone che invece saranno sempre tristi. La prima categoria comprende gente arrivata, gente che ha provato qualcosa o anche tutto, comprende gente eletta e fortunata; la seconda categoria racchiude invece gente che vive in boschi oscuri e ha grosse radure deserte all'interno e che rincorre, rincorre e non fa altro che rincorrere qualcosa a cui non arriverà mai, nonostante le illusioni.
Ai felici viene tolto, ma hanno avuto. I tristi sguazzano e depredano, rubano, schiamazzano e rovinano, ma quello che avranno, sarà sempre di qualcun'altro. 
Buona domenica.

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